MENTRE ASPETTIAMO NINTENDO, UN PO' DI CONSOLE WAR (!) E CONSIDERAZIONI VARIE SULLE CONFERENCE



Ogni volta che inizio un discorso sull'E3, devo per forza di cose sottolineare quanto Los Angeles sia veramente un posto di merda. Sottolineato questo punto fondamentale e sempre necessario, si passa poi ai videogiochi. Perchè l'E3 è soprattutto le conference.
Non vado in fiera dal 2016 e a cosa mi rallegra molto. Lo scorso anno avevamo appena rilasciato Unit 4 e stavamo incasinatissimi con tutta una serie di cose. Questa volta è ancora peggio, perchè abbiamo Colonia in arrivo dove faremo sostanzialmente all-in, abbiamo cambiato ufficio dall'inizio del mese (fichissimo), ci sono tante persone nuove in studio e abbiamo anche, per non farci mancare niente, un paio di progetti nuovi non direttamente legati allo sviluppo che non si fanno da soli. Bene quindi. Bene perchè poi andare a LA avrebbe significato per Gamera una serie di cose che non ero ancora sicuro di voler fare (senza stare troppo a spiegare: se parli con qualcuno devi poi seguire una linea altrimenti ti dai in faccia un anno di lavoro). In ogni caso, come sempre, siamo ben rappresentati in loco e in ogni caso il topic è dedicato a ben altro argomento: le conferenze. Ho recuperato quella Sony giusto stamattina facendo colazione. Ho visto ovviamente in diretta quella Microsoft, così come quella EA e quella Ubi. Non ho perso naturalmente quella Bethesda. Bon, c'è parecchio da dire. Ho visto Square Enix. Comincio da Ubi in realtà: da loro tutti dovrebbero imparare come si fa. A prescindere dai contenuti, dico. Ubi è il publisher con la migliore comunicazione dell'universo mondo. Per come la fa, per come presenta, per come funziona. Ha presentato giochi con intro a prova di demente, ritmate e appassionanti. Ha presentato giochi con la beta pronta sotto. Dopo il successo di Mario con i Rabbids, s'è portata in casa pure Starfox, tirando dentro come al solito Miyamoto che ormai sta più di la che di qua (in tutti i sensi). Skull & Bones lo scorso anno era robetta, 12 mesi dopo è diventato la versione bella di Sea of Thieves. Assassin's Creed, dopo aver finito Syndicate recentemente, è diventato una scimmia che placherò con Unity e Origins subito dopo. L'unica cosa che non c'entrava una sega, a parte Just Dance, era Frodo Elijah Wood che vabbè. Ma è così che dovrebbero fare tutti.


Bethesda non va poi tanto distante, contando su una community che anno dopo anno, somiglia sempre di più a quella di invasati Blizzard per quel che percepisco. Intendiamoci, son sempre stato fanboy, amo Pete Hines visceralmente avendo avuto modo di interagire con lui diverse volte negli anni passati e Daggerfall è uno dei miei giochi della vita. Però alla fine tutto ha girato intorno al nuovo Elder Scrolls (che non si è visto) e a Starfield (che è un logo). Doom continua a lasciarmi freddino, la roba mobile lasciamo perdere. Prey mi è bastato il gioco. Boh. Electronic Arts le conference non è mai stata in grado di farle ma oh, FIFA con la Champions e passa la paura. Paradossalmente la cosa che mi incuriosisce di più è Sea of Solitude che è RiME spruzzato di horror giapponese. Square Enix non pervenuta. Ogni volta che vedo Kingdoms Hearts vorrei cavarmi gli occhi tra l'altro. Non capisco come si possa giocare una roba del genere, sul serio. E non è vecchiaia, non lo capivo neanche quando è uscito il primo e io ero in scimmia per la roba giappo ai tempi della reda in Play Press. Di contro Tomb Raider, tanta roba once again. Ma veniamo alla fine a quelli grossi, dai. Sony e Microsoft. I blu e i veri. Oriente e ammerigani. Stamattina ho già visto Facebook intasato di considerazioni imbarazzanti, come sempre tendenti verso PlayStation. Poi ho messo su YouTube e non ho capito, per l'ennesima volta. Ok, la line-up. Ok tutto. Ma le conference hanno uno scopo preciso e io, ripeto, non ho capito. Una volta ancora ci sono 4 giochi, di cui 3 già visti, mostrati nuovamente senza una data d'uscita. Bello eh, per carità. Quando usciranno ci sarà poco da dire ma adesso? The Last of Us II sarà clamoroso, anche se la romance gay mi pare infilata di forza per cavalcare l'onda. E le cose infilate di forza mi fanno bestemmiare. Stavolta Ellie non è una demente utilizzata dall'IA per distruggere il pathos di ogni situazione, ma stacca teste in scioltezza e piace. Niente da dire quando si tratta di guardare. Idem per Ghost of Tsushima che pare un quadro. E in un quadro se meni e uccidi gente in armatura, va sempre bene. Dell'abominevole KH ho già detto.Che resta? Lui. Il genio. Il maestro. Il designer che fa cose senza capirle manco lui visionario.


Da grande sarebbe meraviglioso fare Kojima. Soldi infiniti, credito infinito, fanboy impazziti, capolavori sfornati a raffica che tanto son capolavori dal primo trailer. Un peto diventa arte, uno scarabocchio nasconde un meta messaggio, una roba che detta da un altro vale una cassetta di pomodori in faccia, la trovata migliore dell'universo. Intendiamoci: magari fare 1/1000 del suo percorso, se si tratta di parlare da dev. Ma da utente, non ce la farò mai a parlarne così bene come quasi tutti ne parlano. Death Stranding è assolutamente un gioco di Kojima. Un triennio per arrivare a un gameplay che è 15 minuti di trasporto materiali in ambienti vuoti, farcito da cose a caso incomprensibili per cui tutti già hanno trovato un senso. Io guardando ho sbavato (come sempre) nell'osservare environment, design dei personaggi e tutte quelle cose che fai magnificamente quando non hai problemi di budget. Senza capire, come sempre pure in questo caso, dove cazzo sia la parte appassionante. Il gioco, insomma. Solito problema via, che poi sembro uno che si accanisce ed è schierato. Ma come non schierarsi, stavolta? O meglio: come poter non dire che Microsoft ha arato tutti quanti con uno show poderoso che forse è il migliore che ho visto da quando faccio 'sto lavoro (che son 17 anni eh, mica 3 mesi). La cosa curiosa, anche qui, è che tutti idolatrano più di ogni altra cosa, l'acquisizione degli studi. Io invece trovo quella parte del discorso, la più scontata e insignificante per certi versi. Playground e Undead Labs, di base, hanno lavorato in esclusiva da un pezzo con Xbox. Compulsion è sostanzialmente nata su Xbox. In rapporti di questo tipo l'acquisizione è semplicemente lo step naturale dopo aver speso l'ira di Dio in prodotti che tanto continuerai a fare, acquisendo il controllo diretto di tutta una serie di cose. Erano già studi Microsoft, l'acquisizione è solo cementare un rapporto. Discorso diverso per The Initiative, che è uno studio nuovo, messo a Santa Monica poi, storicamente casa del nemico. Quello mi incuriosisce e quello sarà potenzialmente il nuovo 343 della next-gen. Non gli altri che continueranno a fare quel che fanno. Non Ninja Theory che è uno studione, per carità, ma sa più di dispetto che di altro (Hellblade...). Un minuto di silenzio per tutti i geni del male che "lo studio indie che dimostra che le major puppano" piuttosto che "non c'è bisogno di pensare a lucrare bastano le idee e arriva il successo" etc. Così 'sti scemi magari capiscono che è unicamente un discorso di soldi, fare 'sto mestiere. Sempre.


Relativamente al resto: la prima cosa che ho notato è stato Chris Charla non sul palco, da eoni, con la storia indie che si sta esaurendo come accade sempre quando passa il tempo e tutti arrivano su una piattaforma ormai satura. ID@Xbox ha dato quel che doveva per ora, vediamo come evolve anche grazie al Game Pass che resta la bomba più bomba droppata negli ultimi anni che ancora forse la gente non ha compreso bene. Non c'è discussione sul fatto che oggi, se non sei scemo e vuoi entrare su console, prendi una X con l'abbonamento e stai a posto tutta la vita. Sul palco c'è finito Fallout 76 che con The Division 2 ha fatto il paio di terze parti power, accompagnate da esclusive varie tra il meraviglioso (Ori), l'arrogante (Halo) e l'insignificante (Crackdown). In compenso We Happy Few che in preview mi aveva fatto vomitare, pare essere diventato un signor gioco. Un pacco di roba insomma, con pure Chris (Avellone) al centro dello show più importante di tutti, a presentare Dying Light 2. Un sacco di gente mi ha scritto dicendo che quando lo ha visto entrare, ha tremato pensando ad Alaloth e la cosa mi ha fatto sorridere. Manca ancora parecchio ma ho immaginato per qualche secondo e oh, quasi come nel 2014. In ogni caso, contentissimo per lui che resta uno dei più grossi miti dell'industria, con cui ho il privilegio di lavorare da un bel po' ormai (anche qui: i soliti poveri scemi del "lavora con tutti" spero abbiano preso una bella rincorsa per lanciarsi su uno spigolo di naso). Grosso meh per Cyberpunk: il trailer è brutto. Stringendo, chi ha vinto? I giocatori, come al solito. Ma per fare accessi ognuno poi la spiega come vuole (io per esempio dico che ha vinto Xbox pure se poi arriva Reggie e spacca tutto!). Ah, menzione speciale per Devolver che ha rifatto lo show dell'anno scorso. Che una volta fa ridere. Due anche basta. Specie quando poi mancano i giochi. E la VR oh! Non scordiamoci la VR. Al  centro di tutto proprio.

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