LA CONFERENZA SONY, IL CAPOLAVORO DI UBISOFT E IL MOMENTO GLORIOSO DELLO SVILUPPO ITALIANO



Non volevo scrivere più niente dell'E3, fin dopo la conferenza Nintendo. Ho poco tempo, poche forze, poco cervello. Ma ne sono successe talmente tante in neanche un giorno che non ci si poteva tirare indietro.
Quel che pensavo della conferenza Microsoft l'avevo scritto qui. Ero pronto al solito "Sony ha già vinto" del giorno dopo che è puntualmente arrivato ma ovviamente fa parte del gioco e ho letto con interesse i differenti punti di vista su come sarebbe dovuto essere, su cosa avrebbe fatto Sony stessa e via dicendo. Poi la conferenza di Sony è arrivata sul serio e per quel che mi riguarda, è stata una delle peggiori degli ultimi anni. Chiaro, i gusti hanno il loro peso (parlo da giocatore e non da dev) ma oggettivamente tirar fuori tutto quello che era già stato mostrato lo scorso anno è stato un po' poco, considerando che vicino c'è stato messo solo un Detroit che non ha una data, tanto per cambiare. Il resto è stato l'imbarazzo della VR che ha toccato il fondo con il Final Fantasy ittico (laddove Microsoft s'è tenuta...poi si capirà il perchè). La cosa peggiore però, tornando alle chiacchiere da bar, è il fatto che il resto sia stato un tripudio di terze parti che fino a poche ore prima erano il problema della concorrenza. Insomma, se Microsoft tira fuori 42 giochi e 22 esclusive (temporali o meno), non va bene fino a che non succede lo stesso dall'altra parte. Che poi finchè l'utenza da social dice cose è ok, il dramma come sempre è il fanboy travestito da giornalista che si porta dietro gente. Per fortuna comunque ho letto qualcosa di sensato anche da penne di un certo peso, fermo restando poi che anche in questo caso le sensazioni possono variare da persona a persona. Sensazioni, emozioni, cose belle. Come quelle che alla fine sono arrivate dal briefing che non ti aspetti e che come ogni anno era atteso dagli haters più degli altri: quello di Ubisoft. Dove è successo qualcosa di incredibile, meraviglioso e pure commovente. Che catapulta automaticamente questo E3 in cima alla lista di sempre e mi fa rimpiangere, per una volta, di non esserci stato.



La conferenza Ubi va analizzata semplicemente su due livelli: il primo è quello normale, il feed che dai al termine dell'evento. Tanti giochi, fichissimi, presentati bene, ritmo perfetto e la presenza di Miyamoto sul palco a sorpresa, che ha disintegrato tutto quel che c'era stato prima (Microsoft) e che ci sarebbe stato dopo (Sony). Il secondo, più importante, è il fatto che una delle icone più note della storia dei videogiochi, abbia ringraziato in mondovisione gli studi milanesi di Ubisoft e il suo Creative Director, Davide Soliani, per il lavoro svolto sul nuovo Mario + Rabbids Kingdom Battle, uno strategico che è sostanzialmente X-Com in chiave pupazzosa con alcuni dei personaggi più amati dai videogiocatori. Ecco, a prescindere dal fatto che cose come queste definiscono una carriera e forse pure una vita intera, la cosa epica è stata questo riconoscimento diretto del lavoro di un team che è a Milano, dove lavorano italiani. Un team che fa cose però con soldi francesi perchè in questo paese del cazzo, è tutto più difficile. Solo qualche settimana fa, in Italia, è venuta una bella fetta del management canadese di Ubi, in visita ai nostri politicanti. L'esempio portato a questi signori? Proprio Ubisoft Milano, nata nel 1998 insieme a Ubisoft Montreal. Oltre 15 anni dopo, in Canada lavorano oltre 3000 persone. In Lombardia meno di 80. Questo è il problema che speriamo questo endorsement fuori parametro possa aiutare a far superare in qualche modo, insieme al lavoro di tutti quelli che si spaccano schiena e cervello 20 ore al giorno, per tirare fuori i giochini che poi, quando si fanno a modo, finiscono sul palcoscenico più prestigioso di tutti. Perchè a parità di mezzi e risorse, pure qui, potremmo avere un mercato dello sviluppo floridissimo, visto che quando sono le condizioni, le cose si fanno. Non conosco personalmente Davide ma quella foto lì dice tutto e io ieri sera, mi sono emozionato per un milione di motivi. Grazie. E grazie pure a Studio Vit dai, che alla fine è iniziato quasi tutto lì, per molti, a molti livelli.

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