[XBOX ONE REVIEW] MAD MAX



Ad alcuni giochi, non daresti mai una lira dal momento dell'annuncio. Se poi parliamo di tie-in peggio mi sento. Ma per fortuna esistono ancora le sorprese e le smentite. E stavolta parliamo proprio di uno di quei rari casi in cui c'è solo tanto amore quando si accende la console.
Ho comprato il cofanetto di Mad Max comprendente tutta la saga cinematografica appena uscito. Mi ero perso al cinema quel Fury Road che tutti volevano vincitore dell'Oscar e non avevo ormai più memoria delle vecchie pellicole con Mel Gibson. Beh, andando un po' controcorrente, devo dire che nonostante Tom Hardy (che è uno dei miei attori preferiti per il solo fatto che ogni uomo dovrebbe aspirare ad avere i suoi trapezi) ho gustato a fondo la pellicola ma non tanto da trovarla così incredibilmente unica. Bello, per carità, ma una volta ancora troppa gente si entusiasma esageratamente (e non parlo di linguaggi, metacose e via dicendo: parlo di cosa mi ha lasciato la pellicola stessa a livello di mero intrattenimento). Interceptor, Il Guerriero della Strada e Oltre la Sfera del Tuono invece, mi hanno veramente fatto brutto: non ricordavo i primi due così lenti e soporiferi ma del resto qualche annetto e passato ed è forse il meno. Tutto questo cappello introduttivo per dire cosa? Per dire che quando il videogioco è stato annunciato, ero pronto a farmi una grassa risata. Poi i primi commenti positivi, poi le prime immagini e il primo giocato. E oh, pareva proprio tanta roba specialmente per chi come me, ha passato più di qualche estate da ragazzino a giocare a quel capolavoro di Car Wars che offriva uno degli unici setting alternativi al fantasy classico oltre a un gameplay meraviglioso e profondissimo, con le sagome delle macchinine da ritagliare, le strade da costruire, la customizzazione dei veicoli, i combattimenti a terra e tutto il resto. Se non ci avete mai giocato, recuperate immediatamente. Per farla breve: Car Wars era esattamente Mad Max e girare in un mondo devastato dal fallout nucleare era divertentissimo già nel 1989, figuriamoci quindi l'hype per un qualcosa di simile, sulla carta, oggi. Su Xbox One. Carnevale di Rio.


Il rischio ciofeca tuttavia era in agguato e le recensioni in certi casi, dopo l'uscita, anche piuttosto freddine. Per questo motivo non ho preso il gioco al lancio e per questo motivo è passato un pacco di tempo. Poi arriva Unieuro che ti mette lì il boxato a 9.99€ e non puoi esimerti. Per poi scoprire che la gente, in effetti, non capisce una mazza. E che 70€ glieli avresti mollati volentieri. Per capirsi: se avessi giocato Mad Max l'anno scorso, avrebbe forse tolto il mio GOTY personale a The Division ed è tutto dire. Non c'è il faccione del Max che conosciamo (nessuno dei due) ma il resto è tutto lì ed è incastrato in un open world eccezionale che eredita da altri prodotti eccezionali il suo DNA, inserendo pure le dinamiche di un titolo di guida nel mezzo di un calderone da oltre un centinaio di ore per il completamento totale. Mad Max è Warner e Warner è stata in tempi recenti, soprattutto Shadow of Mordor e Batman. Il gioco di Avalanche attinge dal primo e dal secondo a piene mani, regalando una delle migliori esperienze ludiche (l'ho detto, cavatemi gli occhi) degli ultimi tempi. La mappa, i punti di osservazione, la presenza del compagno Chumbuket, il sistema di respawn e gli upgrade del personaggio sono sostanzialmente equiparabili a quelli di Mordor, per l'appunto. Mentre il combat system a piedi è quello utilizzato dal pipistrello di Gotham. A tutto questo, come dicevo, va aggiunta la questione Fury Road, con gli autoveicoli customizzabili in ogni modo veri protagonisti della situazione e migliorabili esattamente come il vostro alter ego. Se a Max sarà infatti possibile cambiare vestiti, equipaggiamento, look e tecniche di combattimento, alle vetture potranno essere montati parafanghi, motori, borchie corazzate, sospensioni, arpioni e tutto il resto. Potendo pure scegliere tra numerose livree e decalcomanie assortite, senza contare la presenza dei template Arcangeli, utilizzabili per determinate missioni durante la main story ed oltre.


Il mondo di gioco è un deserto che è ben lontano dall'essere spoglio: ogni accampamento, casupola, carcassa di auto abbandonata è sorprendentemente vivo e dettagliato, a prescindere dalla sua natura di punto di interesse segnalato su mappa. Una mappa sconfinata, divisa in zone controllate da altrettante fazioni, capeggiate da personaggi che fungeranno da quest giver e vi chiederanno cose, dandovi ospitalità nel loro feudo, completamente moddabile per avere dei bonus di diverso tipo. Tracciando progetti qui e lì infatti, potrete costruire un'armeria per avere sempre carica la vostra doppietta ma anche un deposito di acqua per ricaricare la borraccia o mettere in piedi una squadra di recupero che garantirà (con la console connessa anche se spenta) un buon numero di rottami alla nuova accensione. Rottami che costituiscono la moneta di scambio, utili per acquistare equipaggiamento e perk per la macchina, sviluppando parallelamente Max, grazie a dei gettoni speciali utilizzabili esclusivamente con un una sorta di stregone che farà la sua comparsa in speciali aree, dialogando con il nostro antieroe soprattutto a riguardo delle sue vicende personali (in linea con quelle dei film). C'è da dire che la mancanza della licenza e la possibilità di personalizzare Max non si fa sentire, anzi. Si tratta di maneggiare una sorta di Kenshiro abile anche al volante. La parte più divertente poi, è proprio quella alla guida, con telai sempre nuovi e una marea di variabili per mettere in piedi la migliore fortezza su ruote in circolazione, in grado di resistere agli attacchi dei seguaci di Scrotus, assaltare un convoglio (momenti epici), vincere gare contro altri giocatori o contro l'IA ma anche di saltare un burrone di centinaia di metri rimbalzando su sospensioni adeguate. Nel retro del veicolo il prode Chumbuket, un simpaticissimo meccanico deforme sempre pronto a riparare cose o a sostenervi nell'intera avventura.


Chum sarà anche responsabile dell'arpione di bordo, con cui distruggere torri di cecchini sparse in giro, abbattere spaventosi totem o scardinare cancelli e portoni durante l'assedio di un insediamento nemico. Assedi che costituiscono l'altra componente fondamentale del gioco, considerando che per sbloccare upgrade vari, dovrete ridurre la minaccia nei vari territori, proprio liberando fortezze più o meno difese o incendiando centri di stoccaggio carburante (insieme all'acqua, risorsa vitale per tutti). Acqua che nelle sessioni a piedi, sarà l'unico modo di recuperare vita tra una scazzottata e l'altro con nemici vari e caratterizzati, in un balletto di schiaffi che come detto, è sostanzialmente lo stesso visto nei vari Batman usciti negli ultimi anni. Una specie di coreografia di morte per capirsi, tra mosse speciali e colpi di fucile, utilizzabili anche per interagire con l'environment distruttibile e per avere la meglio, per esempio, sui numerosi boss speciali (Vomitasterco uno di noi) e sulle loro scalcagnate truppe di psicopatici. Ma vogliamo parlare delle tempeste? Ogni tanto Chum andrà infatti in panico e il deserto in pochi secondi si trasformerà in una specie di trappola mortale tra fulmini, saette e detriti volanti ma anche in una fonte di preziosi rifornimenti potendo recuperare casse speciali di rottami scaraventate in giro dalle intemperie. Una fraccata anche i collezionabili, considerando che ogni volta che riportere a casa una vettura sarà poi utilizzabile in qualsiasi momento, magari portandosi dietro un cane per sminare il territorio e abbassare ancora di più la soglia di pericolosità dei ricognitori di Scrotus. Tanta azione, varia, ritmata, splendida. Perdersi è un piacere, proprio perchè come detto sopra, quel che dovrebbe essere prossimo al vuoto cosmico è in realtà un setting pulsante, interessante, zeppo di particolari e curato nel dettaglio.


Il level design in generale è semplicemente fantastico, la storia non accessoria e anche i dialoghi così come le tante sottotrame che scorrono parallele alla main quest, vanno via che è una bellezza in un tripudio di esplosioni, morti cruente, inseguimenti folli e tanta adrenalina. Bello, bellissimo, anche dal punto di vista tecnico con tutto liscissimo nonostante a schermo, spesso, ci sia veramente ogni cosa tra particellari, nemici, effetti, whatever. Capolavoro senza discussioni, ormai reperibile veramente con due soldi e con l'unico difetto della ripetitività, per qualcuno. Ma bisogna sempre capire cosa si intende perchè in fondo nessuno vi vieta, come ho fatto io, di girare la chiave e sfrecciare nel deserto semplicemente contemplando il paesaggio (un po' alla Red Dead vecchi tempi) o cercando di recuperare ogni minimo dettaglio del passato del protagonista, magari aiutando qualche disperato assetato sulla strada. Ne voglio ancora.

VOTO 9/10

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