[PC REVIEW] DRAGON'S DOGMA: DARK ARISEN



Ci sono giochi che passano sotto silenzio e giochi che non ricevono l'attenzione che meritano. Si parla spesso di errori di valutazione in fase di critica ma poche volte di chi sbaglia il lancio del proprio prodotto.
Dragon's Dogma è l'esempio lampante di come una comunicazione errata e scelte sbagliate possano affossare talvolta un lavoro eccezionale e un titolo incredibilmente appassionante. Perchè dico questo? Ve lo spiego dall'inizio, perchè sul gioco in versione Xbox 360 ho speso circa 200 ore e di cose da raccontare ce ne sono. Del resto, come la pensavo, l'avevo già detto in più occasioni all'epoca, parliamo del 2012, in un paio di post arrivati a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro. In principio Dragon's Dogma era stato annunciato come una specie di Monster Hunter riadattato per il gusto degli appassionati di GdR. Tanto hype e asset di buona qualità mostrati ma l'errore in fase di teasing secondo me fu importante: ricordo a Colonia, nell'ultima uscita fieristica prima della release, un totem desolato allo stand Capcom che non mi spiegavo, poi ho capito il perchè. In fiera (tempo di permanenza del pubblico davanti al gioco di pochi minuti) era stata portata una build fatta per mostrare la bellezza di una delle creature più cool del gioco, il grifone. Accoppare il grifone, presupponeva una certa dimestichezza con il sistema di controllo, la gestione del party, le tonnellate di mosse disponibili e tutto il resto. Troppo difficile e quindi ingiocabile. Solo che all'epoca non era dato sapere quanto altro ci fosse da vedere prima e per capire ho dovuto aspettare l'uscita. In quel momento ho capito. Dopo un paio d'ore difficili, perchè da vedere non era il massimo e perchè il pregiudizio inevitabilmente un pochino c'era, tutto è cambiato. Cambiato a tal punto da far diventare per me Dragon's Dogma, svariati giorni di gioco dopo, il GOTY 2012 a mani bassissime. Esagerato? Non direi, considerando poi il mio fanboysmo per Bethesda che aveva rilasciato Skyrim su cui mi ero spellato le mani a lungo. E meno male che ci avevo giocato prima.



Si perchè quando poi Dragon's Dogma comincia a ingranare, non torni più indietro. Il combat system è spettacolare e la possibilità arrampicarsi su nemici giganteschi, potendoli colpire in punti deboli apparentemente irraggiungibili oltre che sperimentare meccaniche così originali e divertenti, traccia un solco importante con tutto il resto. E si, Skyrim, quel capolavoro che m'ha tolo 300 ore di vita ci rientrava. Combattere un drago prima e dopo Dragon's Dogma (e faccio solo un esempio a caso) non è più la stessa cosa. Non poter contare su una gamma di attacchi concepiti ad hoc per il gioco Capcom, sposta l'equilibrio in fatto di action, poco da dire. Sembrerebbe un'esagerazione ma non lo è. E poi c'è tutto il resto. Amo poco e niente tutto ciò che è orientaleggiante quando si parla di GdR ma Dragon's Dogma è occidentalizzato quanto serve, mantenendo un'identità propria e regalando al popolo un mondo vasto, credibile, vivo, bellissimo e completamente esplorabile. Un mondo pericoloso che vanta una caratteristica per me fondamentale per il genere: non perdona un approccio easy. Come dicevo qui essere schiantati con un singolo colpo non è cosa rara, anzi. Girovagare senza meta e con la guardia bassa, significa rischiare di incrociare pericolosi nemici armati o mastodontiche e affamate creature in grado di polverizzare il gruppo in pochi secondi. Di notte i pericoli aumentano, con un picco di difficoltà molto più elevato quasi ad omaggiare i classici del passato e il D&D del venerdì sera con gli amici. Fondamentale sarà accompagnarsi con i giusti compagni, potendo personalizzare una pedina a proprio piacimento e raccogliendo in una sorta di dimensione parallela detta Rift, chi servirà di volta in volta per portare a termine le tantissime quest. Di base, ogni pedina (legata a uno dei tanti giocatori di Dragon's Dogma) avrà uno sviluppo indipendente nella sua dimensione e acquisirà esperienza trasportabile nella vostra partita.


In soldoni, avendo difficoltà nell'uccidere un determinato nemico, potrete cercare di arruolare qualcuno nel Rift che abbia già portato a termine lo stesso incarico, conoscendo quindi i punti deboli dell'avversario e sottolineandoli in combattimento suggerendo la strategia migliore. Il sistema di gestione della truppa come accennato è complesso ma la curva di apprendimento è ben bilanciata e tutto ciò che servirà per padroneggiare mosse speciali, combo, incantesimi e tutto il resto, arriverà nel momento più opportuno spalancando la via per il più appagante gameplay degli ultimi 10 anni senza dubbio alcuno. Ogni scontro sarà un tripudio di gioia anche per gli occhi. E qui tocchiamo il punto che, almeno a giudicare dalle prime release, sembra mettere d'accordo tutti: l'arretratezza del comparto tenico. Intanto c'è da dire che già 4 anni fa, c'era chi aveva da ridire quando invece su 360 anche da questo punto di vista il lavoro del team di sviluppo era ineccepibile. Oggi, quasi un lustro dopo, si attacca quello che è un porting sicuramente ben fatto criticando animazioni, qualità dei modelli e la presenza di bug che infastidiscono. Ora, tralasciando il primo punto (falso) e il secondo (discutibile), attaccarsi al discorso bug parlando di un open world del genere senza pensare a cosa è successo in tempi recenti con release un filino più attese, lascia il tempo che trova. Dragon's Dogma, arrivato in versione completa su PC (perchè Dark Arisen aggiunge ore e ore di gioco al pacchetto in una sorta di NG+ spietata con ulteriori cose da fare) è uno dei migliori GdR action di sempre per quel che mi riguarda, ignorato ingiustamente da chi si è tuffato su un Dark Souls qualunque ai tempi. La buona notizia è che avete tempo di recuperare, finalmente, sia rispolverando la 360 che acquistando da oggi la versione PC a meno di 30€. Fatelo immediatamente.

VOTO 9/10

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