[MOVIE REVIEW] BLADE RUNNER 2049



Faccio un outing clamoroso: non avevo visto l'originale fino a qualche anno fa. Ho visto l'originale e l'ho trovato di una lentezza allucinante, nonostante possa comprendere come, all'epoca, avesse lasciato un bel segno. In aereo per San Francisco, ho visto quello nuovo.
Blade Runner 2049 riprende da dove l'originale si era interrotto, raccontando tutto ciò che succede dopo gli avvenimenti legati alla storia di Deckard (sua maestà Harrison Ford) e al mondo dei replicanti che tanto ha fatto discutere appassionati di sci-fi e non dal 1982 a oggi. Se volete dare un'occhiata alla storia di questa saga, potete dare un'occhiata al trittico di specialini qui sul blog. Ho scritto qualcosina sul libro da cui tutto è partito, sulla pellicola e relativi retroscena e ovviamente sui giochi usciti nel corso degli anni dallo Spectrum all'avventura Westwood per PC del 1997. Tornando all'edizione odierna, attesa dai cultori come un evento epico, c'è in realtà abbastanza poco da dire. Meraviglioso, dal punto di vista della fotografia (Oscar) e degli effetti speciali (altro Oscar), con un impatto visivo terribilmente forte e spiazzante. Lento, come il papà, nel raccontare una storia che va a toccare una volta ancora una serie di corde molto precise, con lo scopo di far riflettere sulla condizione umana e su quel che viene prima e dopo. Filo conduttore del tutto è l'incredibile scoperta che i replicanti 2.0, nonostante la scomparsa della Tyrell Corporation, sarebbero in grado di riprodursi come dei veri e propri esseri umani. A scoprire il miracolo, l'agente K di un Ryan Gosling sempre monoespressione ma sempre molto figo, che manco a dirlo finirà per sbattere sullo stesso Deckard ormai eremita, infilandosi in una storia di miracoli e rivoluzioni, etica e valori, vita e morte, incastrata in un contesto fatto di infiniti ragionamenti su ciò che è giusto e cosa no, su cosa è corretto e su cosa è sbagliato. Il problema di Blade Runner resta, come da tradizione, il ritmo, che per me è sempre la componente fondamentale del tutto. Mi vuoi portare a cogitare? Benissimo. Dammi modo di farlo ma senza farmi addormentare. Sicuramente i film pallosi sono altri ma diciamo che se siete in cerca di una serata d'azione che impegni pure il cervello troverete, al massimo, giusto la seconda. Però c'è Jared Leto che nel dubbio, diciamolo, alza sempre un po' il livello.



VOTO 7/10

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