LE STRONZATE TUTTE ITALIANE SU KICKSTARTER E IL CROWFUNDING ALL'AMATRICIANA



Chi mi conosce da un po' quello che penso lo sa bene. Se parliamo di sviluppo, publishing e videogiochi in generale lato produzione, ho una posizione talmente netta che non credo ci sia neanche bisogno di parlarne troppo. Per fortuna, negli anni, dopo milioni di flame sui forum e discussioni senza capo e coda con sedicenti sviluppatori, ho incontrato anche tanta gente brava e con senno. Che si è rotta le palle tanto quanto me.
Chi non conosce Lega Nerd è ovviamente un pirla. Il sito è un must per una serie di motivi e spesso e volentiri (visto chi c'è dietro) tocca temi molto vicini allo sviluppo. Lega Nerd ha appena caricato un lungo articolo di Matteo Sciutteri, relativo alle cacate produzioni italiane su Kickstarter, raccolte e analizzate in un unico fantastico calderone che porta alla luce un unico importantissimo concetto che è quello su cui batto da epoche intere, ligitando con tutti: l'amatorialità di chi pensa che fare videogiochi sia una roba per tutti. E che non esista differenza tra un professionista e un presunto tale. Matteo (che non è esattamente l'ultimo degli stronzi) ha semplicemente elencato tutte le problematiche legate a ipotetici lanci al limite del tragicomico che volente o nolente (e qui spesso ci si arena) ricadono sul lavoro di una categoria intera che ancora non ha trovato la sua dimensione in un paese dove gli sviluppers sviluppatori per primi tendono a non capire la differenza che passa tra chi parla con cognizione di causa e chi inventa cose a caso. Le scuole di pensiero a proposito sono diverse: c'è chi pensa che i peracottari siano sempre esistiti e quindi non rappresenterebbero un problema. C'è chi pensa invece che andrebbero brasati prima di fare danni che seppur ancora non visibili, credetemi, esistono. Perchè siamo qui. Perchè siamo in Italia. E siccome in Italia non c'è ancora un ambiente in grado di autoconservarsi e mettere la merda alla porta, ogni occasione sprecata o figura barbina fatta, volente o nolente, ricade su tutti. Intendiamoci: il discorso è ovviamente limitato (almeno per me) a dinamiche strettamente economiche e locali (leggi: un investitore che vede un prodotto vero e poi guarda 'ste robe, piuttosto li da via in beneficenza) ma un bel giorno sarebbe bello avere accesso, che ne so, al credito, anche qui. Senza dover andare a bussare sempre e comunque all'estero o senza inventarsi business plan epici che con lo sviluppo non hanno una sega a che fare.



Proprio ieri in università avevo utilizzato un altro topic dello stesso gruppo su Facebook, dove dopo 150 commenti non si era ancora arrivati al punto del perchè è importante, specie in questa fase, quantomeno sembrare professionali prima ed essere professionali poi. Ma del resto qui, come se non bastasse, siamo pure entrati nei loop all'amatriciana come nel caso di Eppela o del più recente Produzioni dal Basso (sto seriamente pensando di comprare Produzioni del Cazzo che il dominio è libero). Senza farla troppo complicata (e senza avere nulla di personale contro le due piattaforme, ovviamente): mi spiegate il senso di andare a chieder 8000€ per sviluppare un prodotto? Ma vi siete mai chiesti quale sia la percezione che potrebbe avere, che ne so, un potenziale investitore? Che potrebbe domandarsi una roba tipo "sviluppano da 2 anni e senza 8k non finiscono? WTF?" o anche "ci credono così tanto che invece di trovare questi pochi soldi, vanno in giro a mendicare?" oppure "celebrano ben 59 sostenitori, sicure potential di vendita e interesse wordlwide". Perchè credetemi che le questioni sono queste. L'idea verso fuori è questa. E non credo ci sia bisogno di aggiungere che spingere un prodotto in ottica Italia e pianificarlo con in testa questo mercato (cosa che ho sentito dire in più di un'occasione) è una stronzata di proporzioni galattiche. Come è una stronzata far passare per uno dei più celebri sviluppatori italiani quel (geniale) ragazzo che ha tirato fuori Call of Salvenee. Divertente, ok. La TV, ok. L'effetto mediatico, ok. Anche basta però, che i videogiochi sono un'altra roba. Ma del resto qui in mezzo a chi tira su aziende con un capo e una coda, in ambienti che dovrebbe essere riservati e controllati, bazzica gente tipo Zeb89, che ho conosciuto per mia sfortuna sentendo discorsi business relativi allo sviluppo di quella cosa chiamata Ultimate Arena (nel video). Comunque si sono estinti pure i dinosauri a un certo momento. Nutro ancora delle speranze. Che passano, intanto, per dire le cose come stanno. 

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