IL SOPRAVVALUTATO KOJIMA



Dopo quasi 30 anni Hideo Kojima ha lasciato Konami e la notizia è stata al centro di dibattiti più o meno accesi per lungo tempo, tra voci e indiscrezioni varie, prima della conferma. Recentemente Kojima stesso ha salutato tutti in un video, prima di congedarsi ufficialmente da pubblico e addetti ai lavori, dopo la chiusura di Kojima Productions per mano del publisher per il quale ha creato una delle saghe più amate di sempre: Metal Gear Solid.
Comincio subito con il dire che se per molti Metal Gear resta una sequela di capolavori inenarrabili, per me i must buy sono sicuramente il primo su PlayStation (uno da inserire in una ipotetica Top 10 ever) e Snake Eater. Per il resto alti e bassi e tante discussioni nate attorno al brand, che spesso ho trovato fuori luogo. Ho raccontato molto spesso di un'intervista risalente a svariate vite fa, fatta durante un ECTS a Londra: al tempo si parlava del secondo capitolo, di metaconcetti, di filosofi del videogioco che spiegavano i messaggi che il simpatico giappo aveva inserito in quello che, solo all'apparenza, era un videogioco ma che in realtà rappresentava molto di più. Facendo presente questo durante il nostro incontro, la cosa che emerse fu semplicissima: "se io disegno un personaggio che lancia bombe mentre pattina e qualche studioso del medium ci vede dietro chissà quale messaggio rivolto all'umanità...ben venga. Per me resterà comunque solo un personaggio su dei pattini". Insomma, grasse risate e bene così, giusto per dire poi che la critica spesso lascia il tempo che trova e che le firme, allora più di oggi, ci sono per un motivo in coda agli articoli. Intendiamoci, non ho ancora giocato Phantom Pain e sicuramente non sono il più grande ammiratore della saga (il capolavoro vero dopo il capitolo PS1 resta Zone of the Enders) ma una cosa è certa e qualcuno pare essersene finalmente accorto: Kojima è uno scrittore mediocre e il riassunto di Edward Smith in questo speciale di International Business Times è tutto da leggere.


In sintesi: "Play the Metal Gear Solid series 10 times then sit down and try to recount, in detail, the story. Try to explain the contradictions and the myriad non-sequiturs. Attempt to describe, with a straight face, the fact that in Metal Gear Solid 2 Revolver Ocelot's mind is controlled by a grafted-on arm, but then in Metal Gear Solid 4 it's explained that actually he'd hypnotised himself to make it look like the arm was in control of his mind, so that government spies wouldn't think he was a threat. 
Tell me about how, in the last five minutes of Metal Gear Solid, the colonel pops up on the radio to say everything – the entire terrorist action – was the American Secretary of Defence "acting alone," and how that plot thread is never mentioned in the series again. Look at the bloke who craps his pants in every single game. Imbibe the 90-minute cutscene between the third and fourth acts of MGS 4. Witness the gratuitous shots of the dying Beauty and the Beast members, clad in skin-tight latex. It's just... garbage". Mondezza. Una parola troppo forte per molti ma oh, questo è e il pensiero è condivisibile (io la penso alla stessa maniera) e con Phantom Pain, per una volta, vorrei vedere qualcosa di diverso. Ho letto in giro review più o meno allineate, generalmente tendenti al turbo entusiasmo, ma anche qualcosa di meno esaltante e relativi commenti di orde di fanboy schierati perchè così doveva essere. Ho letto pure le solite storielle divertenti sull'embargo della review e sui giornalisti chiusi a scrivere mentre in giro si consumava l'ennesima rottura del Day 1, che a mio modo di vedere fa decadere qualsiasi NDA anche se poi per questione di equilibrio si tende sempre a mantenere i patti con dei partner lavorativi importanti come i publisher che volente o nolente, cacciano il grano per fare stare in piedi questo o quel portale (che non vuol dire altro che comportarsi correttamente con chi lavora con te ogni giorno). Nel mentre, per saperne un po' di più sul lavoro di Kojima potete dare un'occhiata a questo articolo di Fotone su IGN Italia che racconta tutto quello che c'è stato oltre Snake & soci (roba di pinguini, tra l'altro). E ora...speriamo bene.

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