UNIT 4 SU XBOX ONE E STEAM (DAL 24 MAGGIO SCORSO)



Che di cose da dire ce ne sarebbero parecchie, però cercherò di essere sintetico e distaccato perchè in fondo a quasi 40 anni, non importa poi tanto sembrare quello che ha sempre ragione. Basta far parlare i fatti e stare sereni.
Avevo un'ansia che la metà bastava, non è che c'è poi molto da dire. Vado in giro dicendo tutta una serie di cose sullo sviluppo indie, sull'organizzazione del lavoro e su come andrebbero impostati determinati discorsi che, per ovvi motivi, un po' di gente mi aspettava al varco. Oggi 'sta gente, la saluto caldamente perchè oh, Unit 4 alla fine è uscito nei tempi ed è venuto bene, come era stato programmato all'inizio. Ci abbiamo messo poco più di 9 mesi a rilasciare su Xbox One e Steam, montando da zero un ufficio nel mentre, trovando le persone, smazzando tutte quelle rotture hidden che poi, purtroppo, in realtà, sono il 90% del lavoro. Perchè fare videogiochi, lo ripeto una volta ancora, è pure facile se ci si limita agli asset. Il problema è sempre il prima e il dopo. E una volta ancora: il prima e il dopo lo facciamo proprio bene, probabilmente meglio di tutti senza falsa modestia. Considerando poi il contesto in cui Gamera è nata e le centinaia di problemi (e di squilibrati) arrivati lungo il cammino che si possono fronteggiare solo con un piano di riserva (a volte anche un paio). In questi mesi abbiamo messo un gioco fuori che con buona pace di artisti, creativi, troll e giornalari che fanno finta che non esista (poi ve la racconto dai) è stato anche recepito bene e sta avendo ottimi feed. Quindi pensate, incredibilmente, si possono fare giochi fatti bene e pure nei tempi utili per non farsi bollare indie nella peggiore delle sue accezioni, quando le cose sono impostate a modo. In questi mesi abbiamo pure portato a casa una pre-prod imponente per Alaloth, che come Unit 4 (ma con un eco ovviamente diverso) è passato per IGN US (seconda volta che un italiano ci finisce sopra e anchel'altra volta l'italiano era lo stesso, ma tanto che ci vuole?).


Abbiamo portato a casa collaborazioni tipo quella con Chris su cui ho letto una vagonata di minchiate perchè no, non lavora con tutti e se lavora con noi, qualche domandina fatevela. Oppure quella annunciata ieri con Kevin (anche qui robetta dai). Ho avuto l'onore di essere intervistato a destra e sinistra (poco in Italia) e in particolare su Games Industry alla fine dell'anno scorso. Ho avuto l'onore (immenso) di essere invitato come speaker al Reboot, insieme a quelli bravi veramente. Scoprendo, incredibilmente, che mentre in qui invece passo il tempo a discutere sui social con l'ex commesso del Gamestop che pretende di sapere come funziona lo sviluppo e di insegnarmelo, fuori addirittura sanno chi sono e mi chiedono cose proprio perchè ho fatto cose. Commovente. Ho buttato pure via ore e ore a dover spiegare dinamiche che non dovevo spiegare a gente che invece di ringraziare il cielo per averci incontrato, non ha fatto altro che rompere il cazzo regalandomi una serie di aneddoti per poi, ai limite della fantascienza. Che di arroganti che pensano di sapere ogni cosa è pieno il mondo ma quel che ho potuto notare in questi anni (non solo io, ci sono survey di grandi publisher a dirlo soprattutto) è che i giovani non sanno più stare al mondo. Se poi non sono manco giovani ma sopra i 30, peggio mi sento. Fatto sta che un'azienda non è la comune dove si condividono i piani oltre il necessario. Un'azienda è un posto dove c'è chi da la direzione e chi esegue, nella speranza che chi da la direzione sappia cosa sta facendo. Per capirlo, ovviamente, tocca fare il confronto con quel che s'è detto e quel che si è fatto. Noi, una volta ancora, siamo allineati e siamo esattamente dove pensavamo di essere. Il resto sono minchiate di scemi a caso. Speriamo solo di continuare per bene anche perchè un paio di cose fatte bene le sappiamo fare e quelle ci interessano. Nel mentre, go buy Unit 4 su Steam o su Xbox One.

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