[XBOX ONE REVIEW] THE FINAL STATION



La mattina ci si alza e si va a lavorare, in genere. Lo fanno un po' tutti tranne forse i giornalisti freelance (ma quello è un altro discorso). E poi ci sono i macchinisti dei treni. Una categoria a parte. Quelli che salveranno il mondo, del resto.
Si perchè la premessa di The Final Station è proprio questa qui: il mondo è sul viale del tramonto, i mutanti invadono le strade e l'unica speranza per i sopravvissuti è un treno che si sposta di stazione in stazione, guidato da un eroe impegnato a dare rifugio ai bisognosi nella sua pixellosa fortezza sui binari. Parliamo ovviamente di un prodotto 2D old school, un survival per la precisione. Ci si alza la mattina, dicevo, ed ecco che una giornata di lavoro normale diventa un incubo con i militari schierati per fronteggiare una non precisata epidemia e un esercito di macabre creature che una volta erano uomini. A noi dunque il compito di spostare approvvigionamenti e portare messaggi utilizzando la fitta rete di binari che costituisce la mappa di gioco, aiutando i bisognosi in fuga e prendendosi cura di loro durante i vari viaggi tra una zona calda e l'altra. Ma è proprio durante le soste di questo continuo spostarsi che The Final Station tira fuori il suo gameplay fatto di azione a scorrimento, fucili, pistole, nemici da uccidere e oggetti da raccogliere. Semplice semplice, niente di più, niente di meno. Fin troppo semplice, anzi, perchè se all'inizio vuoi per l'atmosfera, vuoi per l'idea molto originale, prende anche bene, dopo poco la ripetitività delle situazioni (di base prendi treno/aggiusta cose/arriva in stazione/recupera chiave di sblocco treno/riparti) si fa sentire fin troppo. E non basta uno stile piuttosto particolare, scorci interessanti e una storia tutto sommato accattivante a salvare un gioco che comunque si esaurisce in 4 ore scarse (e costa 15€, con rigiocabilità inesistente).



Se le sessioni a terra sono solamente questo, sul treno la musica cambia poco. Le situazioni cambiano ma stringi stringi, tra lo smanettare con i vari macchinari e il parlare con i colleghi in pericolo tramite chat c'è molto poco da fare, tranne portare medicine e cibo agli ospiti in viaggio, per non rischiare che muoiano durante il tragitto. Menzione speciale per l'agghiacciante interfaccia che non fa mai capire cosa sia selezionato e cosa no, completando un pacchetto fatto di menù scarni ed effetti ridotti all'osso. Un po' come tutto il resto, sintetizzando. Eppure sta vendendo bene (ovviamente multipiattaforma) e pare aver convinto abbastanza anche la critica (quelli che la mattina non escono di casa). Pensate se su questo concept geniale avessero poggiato pure un gioco fatto bene cosa sarebbe potuto succedere.

VOTO 6/10

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