AMIGA MIA (N.3): EYE OF THE BEHOLDER



Il must buy totale per l'appassionato di Dungeons & Dragons anni '80. Un gioco fuori parametro, perfetto per quel che mi riguarda sotto ogni punto di vista. Graficamente maestoso per l'epoca (con una intro da brividi), bilanciato in maniera superba, bello da giocare, bello pure da ascoltare tra SFX e musichine varie che contribuivano all'immersione totale nei caldi pomeriggi estivi in quel di Cerenova, dove alla spiaggia preferivamo il fresco di casa per livellare.
Sviluppato da Westwood sotto l'ala della mai troppo idolatrata SSI, Eye of the Beholder è stato probabilmente uno dei più riusciti RPG di sempre e uno dei primi ad essere caratterizzato da una profondità incredibile grazie anche alla storia di Waterdeep e di Xanathar, che è ovviamente il boss finale del gioco. Partendo dal sistema fognario cittadino, passando attraverso gli outpost dei nani rifugiati e combattendo numerosi mostri e cattivissimi drow (che sono con il beholder stesso un trademark registrato dalla notte dei tempi), si arrivava quindi allo scontro finale con il nemico che è stato oggetto di discussione per i giocatori PC. La versione desktop infatti, a differenza di quella Amiga dove l'ending veniva mostrato animato come per la sequenza di apertura, era limitata a un testo tristissimo che raccontava in qualche modo la sequenza conclusiva con il party di rientro in città, celebrato con tutti i crismi. Dei sequel parliamo poi. Su GOG nel mentre, proprio in questi giorni, è in corso una promozione che include tra i vari bundle Forgotten Realms, quello con tutta la trilogia a meno di 9€. Fatevi un regalo.

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