[MOVIE REVIEW] SULLA MIA PELLE



Negli ultimi giorni è stata detta ogni cosa relativamente al film. Sui social, in TV, al bar. Ovunque. Su Facebook ho discusso con gente varia per il film, per questioni che con il film non c'entrano niente. Ora l'ho visto. E parliamo pure di quello.
Tagliamo subito la testa al toro: Sulla mia Pelle è un cazzotto in faccia fortissimo. Per la gente normale, per me, per tutti. Si basa su fatti che sono incontestabili, che erano incontestabili pure prima e li butta lì, crudi. Ansiogeno, dall'inizio alla fine. Triste, dall'inizio alla fine. Pure parlarne è complicato, perchè poi in fondo non c'è niente da dire. La cronaca è cronaca e dal punto di vista della ricostruzione dei fatti, tutto è inopinabile, incontestabile. Borghi è veramente bravo e per fare un romano, serve ovviamente un romano. Un'ora e mezza di stomaco chiuso non ve la leva nessuno e quello che resta è un brutto senso di boh, schifo misto vuoto, sfiducia nell'universo e ribrezzo per le persone. Perchè poi, alla fine, è di persone che si parla. Ecco, secondo me ci sono dei film, tipo questo, in cui parlare di quel che si vede senza pensare a quel che c'è dietro da una versione non distorta ma quasi paradossale della realtà. Come quando in una manifestazione 10 teste di cazzo spaccano tutto e il mondo parla di teppisti generalizzando, prendere due assassini e accomunarli alla totalità delle forze dell'ordine è un concetto veramente da cerebrolesi con la merda nel cervello. Paradossale poi per altri 100 motivi ma sarà che boh, di tossici e poliziotti ne conosco così tanti che alcuni passaggi che stravolgono i più, li ho trovati normali. E normale, capiamoci, non è quel normale che pensa quello che parte in 6° leggendo 'sta frase. Normale è che se ti ferma la polizia non devi fare lo stronzo. Normale è che se ti trovano con della droga, non devi essere pestato a morte. Normale è che se alle 4 di notte io genitore, ho la casa perquisita e mio figlio non ha un segno e la mattina dopo dopo 6 ore è una maschera, io non sto seduto in un angolo a sentire come va l'udienza ma faccio una caciara che la metà basta. Normale non è una sega in sostanza. Normale non vuol dire niente, in casi come questo. Perchè le persone dietro hanno una storia. C'è un drogato che sì, finisce per fare una pena infinita nonostante tutto e dei malandrini con la divisa, criminali più dei criminali. Il problema alla fine, stringi stringi, è la gente che parla per forza. Delle cose dietro il film. Che con il film, bello, duro, pesantissimo, c'entrano un cazzo di niente. Che poi io personalmente preferisca i documentari quando si tratta della ricerca della verità, è un discorso diverso. Ma trovo che a quel punto, altrimenti, pure Romanzo Criminale sarebbe verità. E così non è mai stato. Questo qui o Dogman per l'Italia agli Oscar, presumibilmente. E viva Netflix sempre.



VOTO 9/10

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