LA SAGA DI SHANNARA: DAI LIBRI ALLA SERIE TV, PASSANDO PER I VIDEOGIOCHI



C'era un tempo in cui il fantasy era per pochi. C'era un tempo in cui quei pochi venivano visti come sfigati, emarginati e mediamente disaddatati. Poi è arrivato Il Signore degli Anelli e tutto è cambiato. Da quel momento in poi, tutto è diventato mainstream e Game of Thrones, oggiha aperto finalmente la via.
Fantasy per tutti, draghi e cavalieri icone rock e non più feticci nerd come ai bei tempi. Qualche pirla tipo quelli che Star Wars non è più la stessa cosa vedrà il male in tutto ciò ma continuo a pensare che la massa, per certi versi, sia il bene. Perchè si muovono soldi, perchè si attivano meccanismi che finchè resti in una nicchia, non spostano niente. La massa porta tanta mondezza sul mercato, è vero. Ma chi poteva fare le cose bene prima, con difficoltà, le farà bene lo stesso e potrà contare su risorse altrimenti non disponibili, alimentando dei meccanismi virtuosi per il sommo gaudio del pubblico più o meno raffinato. Game of Thrones ha aperto una via, dicevo, e l'arrivo di The Shannara Chronicles su MTV e Sky Atlantic, è l'esempio lampante di come si debba cavalcare un'onda in piena per conquistare un pubblico affamato di contenuti. Della serie e della licenza avevo già scritto qualcosa qui ma oggi è sulla storia della saga che vorrei dilungarmi. Parliamo infatti di un'epopea nata su carta nel 1977 che conta ben 25 libri firmati Terry Brooks. Un'epopea incentrata sulle avventure della famiglia Ohmsford, erede di un'antica stirpe e custode di numerosi segreti. La Spada di Shannara è il primo libro della serie il cui protagonista, Shea Ohmsford, verrà chiamato a salvare il mondo dal ritorno del druido Brona, Il Signore degli Inganni. Per far ciò Shea, dovrà iniziare suo malgrado la ricerca di una spada forgiata dai suoi avi, scoprendo passo passo la storia della sua dinastia (di cui era ovviamente allo scuro). Da qui, una serie di avventure epiche che porteranno alla conoscenza di una pletora di personaggi, razze, storie ed eventi che hanno conquistato il cuore di tantissimi appassionati negli anni e alimentato discussioni da fanboy al grido di "è tutta una scopiazzatura de Il Signore degli Anelli" come se qualcuno avesse mai negato.


Particolarità del mondo di Shannara, è il setting anomalo per il genere: nessun mondo tipo Arda ma una Terra 2.0 disintegrata da un conflitto alla fine del XXI secolo trasformata in un medievaleggiante mix di demoni, elfi, troll e creature magiche sparpagliati su continenti dalla morfologia stravolta dopo mutamenti di secoli. In questo caso, ecco emergere la figura dei druidi, unici custodi della conoscenza riuniti dall'elfo Galaphile in un Concilio presso la fortezza di Paranor: a loro il compito di tramandare la saggezza dei popoli nel tempo e di difendere il mondo dalla magia nera, contrapposta alla tecnologia e alla scienza ma corruttibile tanto quanto queste. Come già accennato in apertura, l'universo di Shannara è arrivato ormai a quasi 4 decadi di vita e le opere arrivate sugli scaffali di tutto il mondo, costituiscono dei cicli differenti raggruppati in un poker di trilogie, una tetralogia, un fumetto, un racconto breve e un romanzo stand alone che costituisce un prequel delle avventure degli Ohmsford. A tutto questo si somm anche un ipotetico film in arrivo dopo il clamoroso buco di Warner Bros. che ha acquisito i diritti per tutti i racconti, scaduti però nel 2010 e non rinnovati, dopo l'abbandoni di Mike Newell, passato sul lugometraggio di Prince of Persia. Una vicenda che ha fatto incazzare portato Terry Brooks alla successiva partnership con Sonar Entertainment da cui è poi nata la serie TV di cui abbiamo già discusso. Come per la serie, anche per il film era stato scelto Le Pietre Magiche di Shannara per il plot prima che saltasse tutto. Last but not least, nel 1995 la Legend Entertainment, dopo il buon successo di Death Gate, aveva proposto per DOS un videogioco niente male dedicato a Jak Ohmsford, figlio di Shea, accompagnato da Allanon (il Gandalf della situa) nell'ennesima lotta contro il malvagio Brona (che neanche Terminator...). Una volta ancora si tratterà di trovare la leggendaria Spada di Shannara sfruttando la prospettiva in prima persona e viaggiando lungo la mappa per trovare alleati per la nuova battaglia contro il male. Un viaggio fatto di scelte importanti e numerosi bivi, per un'avventura costruita proprio intorno all'interfaccia dello stesso Death Gate e quindi sul salto da schermata a schermata e non sul controllo diretto del vostro alter ego.



La struttura a bivi era caratterizzata da una grande mole di dialoghi a scelta multipla, con una moltitudine di puzzle da risolvere sfruttando a fondo gli oggetti dell'inventario. Molti anche gli elementi tipici degli RPG, come la struttura top down della mappa interattiva e le battaglie a turni. Nonostante questo, non vi era traccia di punti esperienza, livelli o statistiche tipiche del genere: i vari scontri erano semplicemente un modo di enfatizzare la pericolosità del viaggio, affrontabile tuttavia con un vero e proprio party da costruire strada facendo. Da 20 anni esatti dunque, nessuna traccia del marchio sponda gaming, nonostante sia scontato l'arrivo di un tie-in di qualche tipo, possibilmente di livello. Anche se pure in questo caso, rimangono le perplessità e quella puzza di bruciato di fondo che un po' preoccupano. Incrociamo le dita e, con la scusa, diamo una ripassata alla cronologia che torna sempre utile.

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