L'uscita al cinema de Il Signore degli Anelli all'epoca, è stata un po' il concretizzarsi di tutta una serie di fantasie di bambino che dopo eoni di attesa prendevano forma. Un'emozione bambinesca, bellissima. Una roba che a 20 anni e passa non pensavo di poter provare. Ecco, Il Signore degli Anelli è stato un momento personale che probabilmente solo qualcuno della mia età e con le stesse passioni, può aver condiviso. Non oso pensare cosa potrebbe succedermi, essendo ormai avanti con l'età , il giorno in cui al cinema finirà Goldrake, probabilmente uno dei cartoni animati che ho più amato (e amo ancora) dalla sua comparsa sulle TV italiane.
In realtà per comprendere e capire Goldrake, ho aspettato di essere più grandicello, come è avvenuto per tante serie animate che da ragazzino non capivo o che magari avevo perso strada facendo. Di Goldrake e di un certo tipo di animazione, ho solo un nitido ricordo fanciullesco, legato alla domenica mattina di tantissimi anni fa. C'era Junior TV e io mi alzavo presto per andare a giocare a pallone. Ma prima, alle 7, c'era Film Weekend. Così si chiamava: inediti da un'ora in cui si vedevano tutti insieme i robottoni più amati in un unica grande puntata da 60 e passa minuti da bava alla bocca, diventati poi collezionabili in cassetta che ho recuperato a botte di 50€ durante l'adolescenza da Nuvole Parlanti, il negozietto di Viale Ippocrate che ancora resiste al tempo e che oggi è affiancato da un Gamestop, tanto per cambiare, che ha sostituito una storica salsamenteria di zona. Goldrake è tuttavia un altro pessimo esempio di come in Italia già all'epoca non ci si capisse una mazza di certe cose. I produttori di Mazinga Z e Grande Mazinga infatti, puntavano forte su Koji Kabuto per dirne una, cercando di creare una continuità narrativa nella serie. In Italia se ne sono sbattuti, trasmettendo le cose al contrario e cambiando lo stesso Koji Kabuto in Alcor nella prima, in Ryo in Mazinga Z e solo in Koji ne Il Grande Mazinga.
Non bastasse questa, il tutto fu trasmesso con il nome storpiato di Atlas Ufo Robot poichè acquistando i diritti di pubblicazione da una società francese in Rai (la prima a mandare in onda il tutto) ignoravano che l'Atlas in questione fosse il nome della guida ai programmi transalpini. Un po' come se a Parigi, a parti inverse, avessero trasmesso TV Sorrisi e Canzoni Ufo Robot, per capirsi. Come se non bastasse, rispetto alla prima puntata andata in onda (proprio ieri, il 5 ottobre) nel 1975, la saga sbarcò nel nostro paese solo il 4 aprile del 1978, decidendo tra le altre cose (in maniera completamente randomica) di non doppiare 3 dei 74 episodi previsti (15, 59 e 71). Per fortuna a un certo momento arrivarono anche altre emittenti a contendersi il marchio, contribuiendo a fare esplodere un vero e proprio fenomeno che tra le altre cose, portò alla vendita di oltre 1 milione di copie per la sigla nostrana scritta da Luigi Albertelli (anche se Shooting Star qui postata resta ancora un passo avanti). Insomma, semplicemente epico. Informazione di servizio: se per qualche motivo vi interessasse collezionare tutti i personaggi creati da Go Nagai, qui avete il link per soddisfare tutte le perversioni più oscene.
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