[SERIE REVIEW] STRANGER THINGS (S.1)



Una serie che inizia con una partita di Dungeons & Dragons, non poteva essere una serie sbagliata. Arrivata su Netflix da qualche giorno, è già culto per tutti quei ragazzini che hanno sognato con I Goonies e che sono rimasti delusi da Super 8.
Stranger Things è semplicemente una serie magnifica, per un target molto preciso. Non è la migliore mai scritta, non è niente di super se parliamo di adrenalina ed è forse pure lacunosa sotto certi aspetti ma ha quel grande merito di riuscire a portarti indietro nel tempo che vale il prezzo dell'abbonamento. Intendiamoci, di prodotti basati sull'effetto nostalgia ne esistono fottilioni ma Stranger Things a differenza di molti altri, riesce. Si parla di un tuffo a capofitto negli anni '80, di sentirsi nuovamente quei bambini estasiati a caccia di avventura e di tutta una serie di citazioni e tributi a tutto ciò che abbiamo amato da piccoli e che ci ha forgiato negli anni. Stranger Things dietro la maschera teen, nasconde comunque un'anima nera perchè c'è il paranormale, c'è l'omaggio e tutto quel che volete ma c'è anche morte, sangue e un mostro che non è sicuramente Sloth con cui fare i conti. Parliamo di esperimenti del governo, in una Hawkins del 1983. Tre ragazzini amici per la pelle, devono fare i conti con la scomparsa del quarto membro del gruppo, Will Myers, morto (apparentemente) in circostanze inspiegabili. Sarà la madre di Will, Joyce, a capire che qualcosa di molto oscuro e plausibilmente oltre la comprensione umana. Joyce è interpretata da una bravissima Wynona Rider che nel mentre si è trasformata in Laura Morante. E allora non essendo un grande fan, vai a vedere cose sull'internet e ti ricordi che la Rider è del 1971, ha 45 anni e tu di conseguenza sei un vecchio.



Ed è per questo, del resto, che stai con i lucciconi a vedere 'sta serie, ricordando biciclette moddate proprio come quelle dei protagonisti, nelle calde e infinite estati fatte di nascondini e corse al mare dal mattino alla sera. Le 8 puntate di Stranger Things ruotano intorno alla storia di Undici, bambina scappata agli esperimenti federali e diventata amica dei tre appassionati di GdR e fumetti, anche grazie ai suoi poteri psionici, al centro della ricerca del perfido Martin Brenner (Matthew Modine) e dello spaventoso varco tra i due mondi dal quale la mostruosa creatura di cui sopra proviene, per andare a caccia. Per evitare gli spoiler, c'è molto poco da dire senza sottolineare il semplice concetto di apertura per cui tutto è permeato di quel gusto retro che solo chi c'era potrà apprezzare fino in fondo. Per gli altri, tuttavia, gli spunti interessanti potrebbero essere comunque parecchi ma Stranger Things diventa magico solamente se siete nati tra l'inizio e la metà degli anni '80. In caso contrario, abbassate semplicemente di un punto la valutazione finale, dettata più che altro dal cuore. L'unica pecca di questa serie, forse, è il fatto che tutte queste affermazioni potrebbero essere rovinate da una seconda stagione (già in lavorazione) che avrei evitato per consegnare questa al mito.

VOTO 9/10

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