[XBOX ONE REVIEW] QUANTUM BREAK



Remedy è un'azienda che mi piace tanto, dove ho pure un paio di amici ninja che, quando capita, mi raccontano di un ambiente tra i più fichi dell'universo mondo. Un'azienda non sta in piedi 1000 anni, pure se lì al nord è più facile. Eppure...
Eppure, stringi stringi, non sono mai stato fanboy di Sam Lake e soci. Per carità, Alan Wake me lo sono gustato e Max Payne resta Max Payne e sarà forse per quello che le aspettative su Quantum Break erano alte. Altissime, anzi. Però un po' mi puzzava perchè, al solito, quando un videogioco vuole fare altro a tutti i costi, bisogna stare attenti perchè il rischio di fare stronzate è bello alto. Ho temporeggiato un po' quindi, saltando l'acquisto al lancio, saltando gli sconti, saltando tutto (anche causa backlog). Immaginavo che a un certo punto sarebbe arrivato il XGP in soccorso e, puntualmente, a inizio settembre il gioco era disponibile for free per gli abbonati. Scaricato, giocato e disinstallato. Quantum Break è un gioco che vuole fare la serie TV e, anzi, è de facto una serie TV che si costruisce andando avanti con il gameplay, con attori famosi nel cast (Shawn Ashmore, Dominic Monaghan, Aidan Gillen, Lance Reddick, tra gli altri) e il tema del viaggio nel tempo al centro degli avvenimenti. Un intricato plot va da sfondo a una vicenda con tutte le potenzialità per lasciare incollati allo schermo che, paradossalmente, diventa più interessante da vedere che da giocare. E se diventa così, purtroppo, hai fallito. Si perchè Quantum Break, sostanzialmente, è noioso con il pad il mano: uno sparatutto in terza persona anonimo con qualche guizzo in termini di design (grazie all'utilizzo dei poteri nella risoluzione di puzzle ambientali vari) e un paio di sezioni più adrenaliniche.


Niente di più. Spesso ci si trova a saltare come dei pirla in giro, cercando l'appiglio giusto, utilizzando a ripetizione un potere indispensabile per trovare la via giusta per il prossimo waypoint. Bello da vedere, nel complesso, per carità. Ma tante cose belle montate male insieme, spesso, danno un risultato pessimo. I giochi brutti sono altri, intendiamoci, ma sono rimasto con una brutta sensazione addosso considerando le aspettative, Microsoft Game Studios e tutta la potenza di fuoco di un'esclusiva rivelatasi poi piuttosto anonima. Certo, finchè lo trovate gratis su XGP, un passaggio potete anche farvelo e potete aggiungere un punto in più alla votazione finale. Il gioco è doppiato in italiano, ovviamente, curatissimo dal punto di vista registico e via dicendo. Come dicevo, più una cosa da vedere che da giocare. Però a quel punto, come al solito, metto su un DVD o mi attacco su Netflix e mi diverto sicuramente di più. Speriamo bene per Control.


VOTO 5/10

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