QUELLA VOLTA CHE HO VENDUTO VIDEOGAME.IT A EDIZIONI MASTER (PER SBAGLIO)



Più o meno intorno a Natale 2007, ero felicemente in mutande nella mia magione nel freddo nord a chattare in MSN con il mio amico Alessandro Apreda, parlando di riviste, cazzate, numeri e progetti. Tra i buoni propositi per il 2008, mi raccontava della volontà di Edizioni Master di buttarsi anche nell'online, per creare qualcosa di complementare alla carta e potente alla stessa maniera.
Un lavoraccio, per chi all'epoca aveva bisogno di costruire qualcosa da zero, c'è poco da dire. La mia battuta fu: "Beh, se ci date questo e quello, magari Next ve lo vendiamo...". Non l'avessi mai fatto. Quel simpatico burlone, il giorno dopo, ha semplicemente accennato il discorso ai vertici Master che in meno di 24 ore hanno contattato noi altri, per intavolare una trattativa che si è conclusa ufficialmente il 23 aprile del 2008, con il comunicato relativo all'acquisizione del pacchetto, ceduto da Leader all'editore cosentino. In passato svariati soggetti avevano già avvicinato Videogame per impostare discorsi di questo tipo, eppure il tutto si era sempre concluso in un bicchier d'acqua. Cosa piuttosto normale quando si tratta di soldi e movimenti così importanti in un settore, alla fine, relativamente piccolino. Certo è che all'epoca ciò che emerse era la prepotenza con cui certe realtà editoriali erano in grado di mettere a segno colpi del genere, troppo fuori portata per altri, tirando dritti come trattori e cambiando lo scenario in così poco tempo, con tutte le conseguenze del caso. Si perchè Master, dati alla mano, deteneva in quel momento un quasi monopolio delle edicole, con Master Console e Play Generation a fare il vuoto sui concorrenti e Win Magazine Giochi lì vicino, a dar fastidio ai mostri sacri sulla sponda PC come The Games Machine e Giochi per il Mio Computer.


Portare a casa uno dei network specializzati più importanti, con tutte le intenzioni di comunicare così come è stato fatto per la carta, era in potenza una fatality per editori meno attrezzati o comunque generalmente più cauti. Che poi sia andata diversamente con il tempo, nessuno poteva sapere. Ricordo ancora il primo numero di Play Generation con la copertina di Urban Chaos, arrivato quando ancora ero in Play Press: scetticismo e pronostici sul destino editoriale di un format così poco allineato agli altri a dir poco catastrofici. A oltre un paio d'anni di distanza, tante di quelle previsioni (non mie per fortuna), furono bellamente toppate con una rivista rullo compressore anche forte del basso prezzo di cover, gadget in regalo e marketing prepotente. Ancora oggi, quasi 10 anni dopo, Play Generation resiste in edicola. Pensare a un Nextgame pompato tanto quanto l'ammiraglia di cellulosa mi incuriosiva, anche alla luce di precedenti riflessioni riguardanti proprio la convivenza tra le riviste e i siti e le possibili sinergie tra loro. Con Videogame Edizioni, avevamo tentato di valorizzare un brand e contemporaneamente di smaltire lo stock Leader: Nextgame presenta andava in edicola 10€ con un gioco in allegato e l'idea era quella di lavorare nel lungo termine su un sito che contava 400.000 unici al mese e più di 10.000.000 di pagine visualizzate al mese. Ma non abbiamo fatto in tempo, proprio per questa cessione che resta uno degli eventi più importanti sponda editoriale avvenuti negli ultimi 10 anni.

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